Sono trascorsi ormai quasi tre mesi da quando l’Italia ha dichiarato lo stato di emergenza con conseguente imposizione di quarantena obbligatoria su tutto il territorio nazionale. In poco tempo, la pandemia di COVID-19 ha suscitato una risposta straordinaria dell’intero sistema e ha comportato lo stop forzato di diverse attività, tra cui quelle commerciali e scolastiche.

Con l’obiettivo di ridurre l’impatto sociale ed economico del Coronavirus con soluzioni e servizi innovativi, sono poi nate moltissime proposte di Solidarietà Digitale da parte di aziende, startup e associazioni che intendono promuovere la digitalizzazione.

In questo contesto, abbiamo iniziato a riflettere  su come avremmo potuto portare valore nell’attuale situazione di lockdown, non solo ai nostri dipendenti e clienti, ma anche all’interno del mondo della formazione e dell’educazione.

Favorire l’innovazione e sviluppare nuove professionalità

MailUp Group opera in un contesto digitale globale in costante evoluzione e cambiamento. Rimanere competitivi sul mercato di oggi significa saper essere innovativi, uscire dagli schemi e continuare ad aggiornarsi. Per fare questo, una cultura che promuove il continuous learning è fondamentale. Per questa ragione, la formazione dei giovani rappresenta un tema molto caro alla nostra realtà.

Per contribuire a questa causa educativa durante la quarantena, abbiamo organizzato un Project Work completamente in remoto in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore J. Torriani di Cremona.

Durante questa iniziativa di due ore, gli studenti hanno lavorato in gruppi con l’obiettivo di identificare la serie corretta di passaggi per realizzare un bot Telegram responsive, guidati dal nostro Developer Advocate (e curatore del Tech Blog) Paolo Ferretti.

Questo progetto ha rappresentato un modo alternativo per i giovani delle scuole superiori di imparare qualcosa di nuovo e per noi di sostenere la nostra comunità locale in tempi di difficoltà. Mettersi al servizio della comunità, incoraggiando e supportando i talenti, porta con sé un enorme valore per le aziende, soprattutto per quelle che operano in un settore digital come il nostro.

Il mercato è in continua crescita e cambiamento, e richiede  processi, ruoli e competenze a prova di Digital Transformation: i giovani di oggi rappresentano i ruoli chiave all’interno delle aziende di domani. Basti pensare a profili come Data Scientist, UX Designer, Cloud Architect, inesistenti fino a qualche anno fa. 

Stimolare i ragazzi a stare al passo con la digitalizzazione e a sfruttare le nuove tecnologie per costruirsi percorsi di carriera completamente innovativi e dinamici è un obiettivo per noi fondamentale, i cui benefici saranno cruciali non solo per la nostra organizzazione in un futuro prossimo ma anche per la crescita del nostro Paese.

Ideazione del progetto

All’interno del team People & Culture siamo soliti collaborare con Scuole e Università per supportare i ragazzi nel muovere i primi passi nel mondo del lavoro, condividendo la nostra esperienza all’interno di un contesto internazionale giovane, dinamico e in continua crescita e portando know-how tecnologico (e non) attraverso testimonianze nostre e dei nostri colleghi. Con la chiusura degli edifici scolastici, promuovere queste iniziative si è trasformato in una sfida.

Verso fine marzo, in quanto People Engagement Specialist, ho lanciato una proposta ai professori di Informatica dell’IIS Torriani di Cremona – essendo già in contatto con l’istituto per collaborazioni precedenti: perché non lavorare insieme per offrire agli studenti un’esperienza diversa dalla lezione standard, sulla base delle esigenze formative delle classi e della competenza tecnica che MailUp Group può offrire?

I professori hanno accolto la nostra richiesta con grande apertura e disponibilità. Dopo una serie di video call iniziali di brainstorming e confronto, con l’indispensabile coinvolgimento e supporto di Paolo Ferretti, Developer Advocate del nostro Gruppo, abbiamo strutturato il nostro primo  Progetto di Lavoro in full remote: “Sviluppo di un bot Telegram – Gestire situazioni di emergenza da casa migliorando le comunicazioni tra i team”.

Questo progetto pilota sarebbe stato indirizzato a una classe del quarto anno di informatica dell’Istituto Torriani. Nelle due settimane precedenti alla data prevista per l’incontro, i professori della classe coinvolta hanno condiviso con gli studenti una preview del Project Work, anticipandone il tema e organizzando una lezione introduttiva sulla tecnologia dei bot Telegram.

Al lavoro

Alle ore 10.00 di mercoledì 6 maggio, attraverso il link di Google Meet per accedere all’evento (condiviso precedentemente con la classe), la nostra aula virtuale predisposta per il progetto si è riempita di 28 persone tra professori, studenti e il collega coinvolto, Paolo.

Dopo aver accolto i ragazzi e aver presentato brevemente la nostra realtà, Paolo ha introdotto agli studenti in cosa consistesse il Project Work e le regole del gioco

  • Ognuno deve avere un ruolo
  • Ogni ruolo deve avere compiti definiti
  • Il bot deve essere sviluppato e testato in massimo 6 mesi

Lo scopo dell’incontro, oltre a quello formativo, era anche e soprattutto quello di far vivere agli studenti un’esperienza simile a quella che proverebbero all’interno di un vero e proprio team tecnico di un’azienda: una sorta di gioco di ruolo!

I ruoli presentati e illustrati ai ragazzi sono stati infatti quelli presenti realmente all’interno dei nostri team di Sviluppo: Product Owner, Team Leader e Software Developer.

Al termine dell’introduzione iniziale, gli studenti sono stati divisi in 5 gruppi e ad ogni gruppo è stato condiviso il link per accedere alla Scheda Progetto collaborativa.

Successivamente, le aule virtuali sono passate da una a sei: ogni gruppo lavorava all’interno di uno spazio Meet a sé stante, con la presenza di un moderatore (io oppure un professore), mentre Paolo entrava e usciva nelle varie “stanze” in modo tale da rispondere a eventuali dubbi o chiarimenti di tutti.

Con questa modalità ciascun gruppo, dopo la prima fase di assegnazione dei ruoli, ha compilato la scheda indicando le attività previste per la realizzazione del bot, l’assegnazione di ogni attività a un ruolo, le specifiche di base del bot e il tempo stimato per completare ogni attività.

Terminato il tempo a disposizione, tutti sono tornati nell’aula virtuale iniziale. Ogni gruppo, dopo aver nominato un rappresentante, ha esposto all’intera classe la propria scheda progetto, entrando nel dettaglio del come e del perché erano state prese determinate decisioni. Durante l’esposizione, i ragazzi hanno avuto la possibilità di confrontarsi sia con Paolo che con i tutti i compagni.

Conclusa la fase di condivisione dei risultati, Paolo ha poi mostrato una breve panoramica su un vero progetto software, per dare un’idea concreta agli studenti di come vengano utilizzati i linguaggi di programmazione che studiano a scuola all’interno di un progetto aziendale reale.

In conclusione

L’entusiasmo, il coinvolgimento e la partecipazione di tutti gli studenti ci hanno dimostrato quanto sia importante saper uscire dalla comfort zone, anche in un contesto inerente l’istruzione scolastica, e riflettere sulle possibilità di innovazione che le nuove tecnologie offrono, con l’obiettivo di trovare sempre metodi nuovi e creativi per stimolare l’apprendimento.

Questo progetto ha rappresentato un’esperienza nuova e formativa non solo per i ragazzi ma anche per noi, dandoci l’opportunità di uscire dagli schemi di un Project Work tradizionale e di sfruttare il digitale per creare momenti efficaci di interazione, anche a distanza. 

Articolo di Valeria Tassinari
People Engagement Specialist, MailUp Group

Valeria Tassinari

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