Datatrics è la più giovane tra le società che compongono il gruppo Growens – per fondazione, per data di acquisizione, ma anche per spirito innovativo ed età anagrafica dei suoi componenti, a partire dal fondatore, Bas Nieland.

Bas era infatti appena diciottenne quando ebbe l’intuizione che avrebbe dato vita a un’azienda e a un prodotto diversi da tutti gli altri, capaci in pochi anni di affermarsi come market leader in Olanda e di scalare i mercati internazionali. 

Fondata in Olanda nel 2012, con la mission di aggregare marketing e tecnologia per consentire ai marketer di sfruttare il potere dei dati e dell’intelligenza artificiale, Datatrics attualmente commercializza una piattaforma proprietaria di marketing predittivo che può essere utilizzata su base plug-and-play per creare Customer Experience sempre più rilevanti e omni-canale, con un conseguente aumento del ROI.

Oggi Datatrics è una delle business unit più innovative del gruppo Growens: acquisita nel 2018, nel 2021 ha registrato un ARR di €2,5 milioni.

In questa intervista, il fondatore e CEO di Datatrics Bas Nieland parla dell’origine, del presente e del futuro dell’azienda.

Bas Nieland Datatrics
Bas Nieland, fondatore e CEO di Datatrics

Bas, come e dove è nata l’idea dietro Datatrics?

Avevo appena 18 anni e lavoravo presso un’agenzia digitale in un ruolo di marketing tecnico. Lì notai per la prima volta la difficoltà dei marketer nell’accedere ai dati, tutti bloccati all’interno degli strumenti che li raccoglievano e non disponibili per prendere decisioni strategiche in autonomia.

Da qui nacque l’intuizione di aggregare marketing e tecnologia per consentire ai marketer di sfruttare il potere dei dati e dell’intelligenza artificiale.

Iniziammo con dei piccoli test nel campo della grande distribuzione. L’intenzione era innanzitutto di capire quali dati erano disponibili da quali strumenti e in che modo potevano essere utilizzati congiuntamente.

Il test fu un successo: il secondo passaggio fu quindi quello di creare una soluzione scalabile che consentisse a qualsiasi marketer di sfruttare la potenza dei big data.

Early days at Datatrics
Il team Datatrics nei primi tempi, quando un solo tavolo era sufficiente per tutti. A sinistra, Bas Nieland.

Come è avvenuta la transizione dagli Insight all’Automation?

Fu subito evidente che non tutti gli imprenditori del mercato erano pronti per una simile soluzione: il tema dei “big data” non era particolarmente rilevante per i player più piccoli, pertanto iniziammo a implementare le prime versioni di Datatrics presso aziende strutturate.

Oggi la situazione è molto diversa: anche le aziende di medie dimensioni sono interessate alla nostra piattaforma e capiscono bene il vantaggio di una strategia di personalizzazione data-driven.

Inoltre, ci aspettavamo che Datatrics sarebbe stata interessante principalmente per fornire ai marketer i dati necessari a prendere decisioni in autonomia. Ci sbagliavamo. I marketer esaminavano sì i dati, ma non riuscivano a utilizzarli in modo efficace.

Dovevamo raggiungere un livello più concreto: per questo automatizzammo tutti i passaggi successivi, lasciando ai marketer l’unica preoccupazione di pensare ai contenuti da proporre ai clienti.

Sapevamo per esperienza che l’interfaccia doveva essere il più semplice possibile: è qui che si sarebbe giocato il successo del nostro prodotto.

Non è sempre stato facile attenerci a questo must, soprattutto all’aumentare della complessità del prodotto, eppure l’usabilità dell’interfaccia rimane da sempre la nostra punta di diamante.

Datatrics platform

Quando avviene il cambio di marcia per Datatrics?

Nel 2014 trasformammo Datatrics in un’azienda vera e propria, grazie anche all’apporto di alcuni investitori in termini di networking e capacità imprenditoriale.

Inoltre, dopo anni di test sul mercato, avevamo davvero un prodotto funzionale al massimo. La soluzione prese piede immediatamente quando la lanciammo attivamente sul mercato, nel 2016, perché eravamo in grado di dimostrare che funzionava.

Abbiamo scelto consapevolmente di non costruire tutto da zero da soli, ma piuttosto di creare collegamenti e integrazioni tra tutte le possibili fonti di dati che i nostri clienti già utilizzano.

In questo modo facciamo un uso più intelligente di ciò che è già presente, facilitando l’implementazione dello strumento e offrendo maggior flessibilità. Ciascuno può scegliere gli strumenti più adatti ai propri scopi. Inoltre, nessun cliente è vincolato per sempre a Datatrics.

E poi è il momento di ampliare gli orizzoni, e pensare a un’acquisizione.

L’azienda cresceva rapidamente, ma sapevamo anche di aver bisogno di un supporto maggiore se volevamo mantenere il ritmo. Ecco perché abbiamo avviato le trattative con Growens (allora ancora MailUp Group).

Dopo una lunga fase esplorativa, il Gruppo ha deciso di acquisirci. L’operazione è stata completata alla fine di ottobre 2018, consentendoci tra le altre cose di appoggiarci agli uffici di Milano e Copenaghen.

Datatrics Acquisition
Il giorno in cui l’acquisizione fu siglata. Da sinistra: il CEO di Growens Nazzareno Gorni, Bas Nieland, il General Manager di MailUp Luca Azzali, e il Presidente & CFO di Growens Matteo Monfredini

L’acquisizione ha richiesto un anno e mezzo perché abbiamo ritenuto molto importante che entrambe le parti si sentissero a proprio agio con gli accordi presi.

Ad esempio, è stato concordato che Datatrics avrebbe continuato a operare in modo indipendente e a mantenere la propria cultura aziendale. Il buon senso e la perseveranza tipici olandesi ci sono molto cari: sotto questo aspetto siamo assai simili a Growens, dove vige una cultura analoga.

Qual è la cultura di Datatrics?

In futuro continueremo a mantenere la tipica cultura olandese all’interno di Datatrics. Lo facciamo, ad esempio, pranzando tutti insieme (ovviamente in tempi normali, dal momento che il Covid-19 ha sospeso ogni presenza fisica in ufficio), in modo da avere contatti anche con i colleghi di altri reparti. A volte ci sentiamo davvero una grande famiglia.

Datatrics team
Parte del team Datatrics con indosso i colori nazionali olandesi

Siamo anche un’azienda molto accessibile: i feedback sono apprezzati e valorizzati, le porte sempre aperte. Utilizziamo i company retreat per rafforzare lo spirito di team: due volte all’anno andiamo in Italia, coltivando anche i contatti personali con i colleghi del resto del Gruppo.

 

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Ultimo aggiornamento: 3 febbraio 2022

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